Beh,a mio modesto parere quasi tutti gli"attori"non svolgevano benissimo il proprio mestiere,l'arrotino poi teneva la lama sulla mola in una posizione assurda,solo uno rappresentava bene il suo lavoro forse perchè secondo me è il suo mestiere...
Lo scarparo,il sottoscritto avendo una certa età se lo ricorda bene,da bambino veniva mandato dalla nonna a portargli le scarpe in riparazione in cambio di 100 lire,era un vecchiaccio orrendo,scorbutico e parlava a voce alta perchè era mezzo sordo,ma era anche vero genio nelle riparazioni delle calzature,Armando si chiamava.
Professione ingiustamente bistrattata.
RispondiEliminaLa famiglia di mia madre era designata oltre che dal cognome da un "patronomico" legato ala professione Scarpolini. Facevano i calzolai, mio nonno, credo anche il bisnonno, alcuni degli zii.
RispondiEliminaOra, quando raramente vado nel paese in cui la famiglia ha le sue radici materne, se devo far capire a qualcuno che non mi conosce o che non mi riconosce chi io sia è perfettamente inutile che io mi presenti con nome e cognome ma sarà chiaro per tutti chi sono se dico che sono la figlia della Beppina dei Scarpolini. Ho passato parte dell'infanzia seduta accanto al deschetto (così si chiama il basso tavolo del ciabattino) a guardare il lavoro del calzolaio di turno nella bottega sotto casa.