Il ruolo della donna in agricoltura e come figura centrale dell'welfare è stato il tema al centro del dibattito nel contesto dell'assemblea elettiva nazionale del gruppo Donne in Campo, svoltasi a Roma lo scorso 11 Giugno, e nel cui ambito Mara Longin è stata riconfermata alla guida della associazione. L'agricoltura è cibo e nutrimento, salute, rapporto con l'ambiente e creazione di paesaggi e, anche grazie all'apporto innovativo che le donne hanno saputo dare, ha raggiunto livelli di eccellenza su molte colture.
E' risaputo, infatti, che molto spesso dove c'è l'agricoltura ci sono le donne, sia nei paesi contentali sia in quelli meno sviluppati, e questa presenza è testimoniata anche dagli obiettivi ONU che puntano a promuovere la parità dei sessi e l'autonomia della donna.
Le donne, quindi, sono sempre più protagoniste del mondo rurale e costituiscono una parte fondamentale del tessuto economico del paese. Un'impresa agricola su tre è donna (31,2%) ma sopratutto l'impresa al femminile, nonostante la crisi, è in crescita (+ 12,9%).
Dati avvalorati anche dal Censis, che per conto di Donne in Campo ha realizzato un apposito focus illustrato nel corso dell'Assemblea elettiva, secondo cui, dal 2010, sono nate 35mila nuove imprese femminili in agricoltura, di cui il 12% «Under 30». Il settore primario si conferma per universo femminile un terreno fertile per fare impresa: il 10% circa del totale delle imprenditrici oggi opera in questo settore, a fronte di una quota che tra gli uomini si ferma al 6,6%. Inoltre, nelle aziende gestite da donne la multifunzionalità si concretizza negli ambiti più creativi: le fattorie didattiche (33,6%), gli agriturismi (32,3%), le attività ludiche e sociali (31,1%), la trasformazione dei prodotti (29,2%), la produzione di energia verde (16,3%). Con il risultato che i ricavi sono più alti rispetto alle imprese condotte da uomini: in media 28.500 euro contro 24.800 euro.
I dati invitano, quindi, a puntare sull'impresa femminile attraverso:
Politiche che valorizzino le differenze di genere;
Miglioramento del sistema di Welfare adeguandolo ai veri bisogni delle donne;
Creazione di reti di donne sul territorio rurale;
difesa del territorio dal consumo di suolo;
Ripristinare un sano e riequilibrato rapporto con l'ambiente, tutela la biodiversità, valorizzazione dei paesaggi rurali;
Sviluppo della vendita diretta;
Potenziamento della multifunzionalità e dell'accoglienza degli anziani, dei diversamente abili, degli emigrati, delle donne in difficoltà;
Trasmettere alle nuove generazioni il valore dell'agricoltura attraverso le fattorie didattiche e un rapporto di collaborazione con il mondo della scuola.
Sottoscrivo in tutto questo articolo tratto da''il coltivatore''
Del resto io l'ho sempre sostenuto che se questo dannato mondo fosse governato dalle nostre donne sarebbe molto meglio.
Wow, saranno contente le "tue" donne" per questo tuo riconoscimento con tanto di dati e cifre che lo avvalorano; ma anche le tue follower e lettrici!
RispondiEliminaSi son contente,io ci credo veramente,su questo strampalato blog io scherzo di sovente,ma questo post è abbastanza serio.Ciaooo
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